Enzo Rossi-Roiss

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CARMINA VULVAE e-book a Venezia

Comunico che è stato progettato un e-book multilingue della mia silloge CARMINA VULVAE. Sarà realizzato da una casa editrice insediata a Venezia. Siccome intendo illustrarlo con fotografie, invito chi mi legge a collaborare segnalando l’iniziativa a fotografi e fotografe. Sono disponibile a prendere in considerazione anche una eventuale proposta di collaborazione per la realizzazione dell’e-book illustrato con foto di autore/trice unico/a. I testi con le traduzioni (francese – inglese – tedesca – spagnola) sono leggibili in una delle Pagine del mio sito, cliccando:http://www.rossiroiss.it/wordpress/carmina-vulvae-tradotte-in-4-lingue
Published by rossiroiss, on aprile 23rd, 2013 at 10:33 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

AD PERSONAM FICOFORA

©Eve Morcrette pour Angélique Bègue

©Eve Morcrette pour Angélique Bègue

(dal canzoniere inedito “Diverso in versi”)


23 – ”Quando la passione over 50 scatta,

seppur bisognosa di prestanza fisica

portata da muliebrità ancora attraenti,

con la maturità è ancor più sconvolgente”:

mi hai scritto nella mail con haiku.

diversi-ficata da versi erotizzanti.


24 – Ti suppongo artefice di copule condivisibili,

prima del sonno e replicate appena sveglia.

Ti considero generatrice di poesie erotiche,

concepite con sapienza scrittòria.

Ti catalogo immaginaria fino al midollo:

ficofora incredibilmente immaginaria.


25 – Disanagrafata dalla versi-fica-zione,

amante succosa e orgasmica a oltranza

disposta ad assumere posizioni opportune,

per essere in-fica-ta fino in fondo,

tutto dentro e dentro a dovere,

dopo ogni tutto fuori e fuori a dovere.


26 – Sapendo poco della Patafisica,

scienza delle soluzioni immaginarie:

molto sapendo invece della musicalità

dolce e magica di strumenti aerofoni,

prodotta azionando labbra fellatiose

connubiate a mani virtuose in sintonia.

Published by rossiroiss, on aprile 12th, 2013 at 8:44 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

MOI MEME A VENICE… OVVIAMENTE!

Poichè ho scelto Venezia come mia ultima dimora terrena e vi risiedo stabilmente da alcuni anni ben mappato, non dovessi morirvi, ho già scritto per stabilire che desidero tornarvi ridotto in ceneri ed essere disperso nelle acque lagunari tra le isole Murano e Torcello.
Ricordo di essere arrivato a Venezia per la prima volta, percorrendo il Ponte della Libertà a bordo di una Citroien DS Squalo guidata dal suo proprietario: il pittore Roberto Crippa (1921-1972). E’ accaduto nel giugno 1964, per partecipare al vernissage e alla inaugurazione della 32a Biennale D’Arte che avrebbe premiato la Pop Art (20 giugno – 18 ottobre): Roberto Crippa nel ruolo di pittore protagonista di una esposizione personale allestita in una sala del Padiglione Italia ai Giardini, io nel ruolo di giovane scrittore/giornalista in rapporti amichevoli col Crippa e suo ospite, non soltanto nella Citroien DS Squalo, ma anche nell’Hotel Bonvecchiati. In una camera del quinto piano (la n. 556) dove ho scritto questi versi, durante le ore notturne per propiziarmi il sonno.

tre orologi segnano la stessa ora mai
contemporaneamente e ne conto i colpi
tre volte a mezzanotte sveglio in un letto
enorme matrimoniale al quinto piano
mentre fuori piove su 22 cupole e
campanili visti dalla finestra in un albergo
che non aiuta a riposare chi lo abita
solo con un carico di sentimento
…………………………da smaltire


Scrivo ciò perchè sia ricordato nel giorno della mia ultima navigazione nelle acque della laguna veneziana, o del mio ultimo viaggio portato a Venezia per essere disperso nelle acque lagunari.

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PER LEGGERE ALTRO CLICCARE

Morti a Venezia – L’ultima dimora

A spasso per l’isola San Michele
Divagazioni sepolcrali tra urne e cipressi

http://www.ilridotto.info/it/content/spasso-san-michele

Published by rossiroiss, on aprile 8th, 2013 at 8:53 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

TODAY in “la Repubblica” Stéphane Hessel

Today Stéphane Hessel (morto a 95 anni) in “la Repubblica”

Non mi piace l’idea di vivere come un vegetale incapace di pensare e di esprimersi. Per me sarebbe una decadenza davvero insopportabile. Spero ardentemente di di morire prima che si manifesti questa decadenza. Se dovesse accadere, sarei riconoscente a chi mi facesse l’iniezione letale. In altre parole, non ho bisogno di vivere ancora a lungo. Penso che 93 anni siano già molti, se arrivassi a 95 forse andrebbe ancora bene. Ma se arrivassi troppo lontano e ciò andasse di pari passo con l’incapacità di esprimermi, ne sarei amareggiato e preferirei che finisse.(…) Nella “Tempesta” Shakespeare fa dire a Prospero: “Siamo fatti della medesima sostanza di cui sono fatti i sogni e la nostra breve vita è circondata dal sonno”. Quindi possiamo dire che ci siamo svegliati per vivere e che morendo ci riaddormentiamo.

(Parole da sottoscrivere nel giorno del compleanno 75° da ognuno/a, specialmente da chi costata di avere vissuto in buona salute – sia fisica sia intellettuale – ininterrotamente durante e durando 75 anni).

Published by rossiroiss, on febbraio 28th, 2013 at 2:31 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

LUCILLA DE ROSA CERCA CASA EDITRICE

per Baciare i piedi appassionatamente”

romanzo erotico con poesie al seguito

Nudo di Donne

Lucilla De Rosa è nata in provincia di Foggia nel 1972 dove ha trascorso la prima parte della sua esistenza desiderando fare la modella. Attualmente abita in provincia di Treviso, dopo aver vissuto a lungo a Roma dove si è autoacculturata e redditata esercitando mestieri vari: impiegata negli uffici del Catasto, hostess per una compagnia di viaggi, comparsa in una decina di films. Ha pubblicato qualche racconto in riviste regionali. Non ha ancora pubblicato il suo primo romanzo, intitolato Baciare i piedi appassionatamente”, ma sta scrivendo il secondo, del quale si conosce soltanto il titolo “Sè vesuviano“. Scrive poesie nei momenti in cui s’immagina protagonista di eventi esistenziali straordinari, oppure attenzionata come oggetto di desiderio sessuale dotato di carica erotica con miccia corta. La sua scrittura è lineare anche quando il suo io narrante o poetante è pervaso da morbosità orgasmante. Docet il testo leggibile qui di seguito, inviato al 21° Festival della Poesia Erotica “Baffo – Zancopè” organizzato a Venezia dalla Compagnia De Calza “I Antichi”

E’ nel tuo completo abbandono
così vinto e più forte
sotto lo strusciare dei miei capelli
che ti sento padrone
perché niente mi chiedi.
Spadroneggio e ti adoro
nel tempio del tuo corpo
usando il mio
mentre il tuo pensiero vacilla
nei fremiti liberatori sottocutanei
e come una scheggia
per un attimo
si dissocia dalle tue spoglie mortali.
Ti infondo soffio vitale
prendendoti la bocca
e nel succhiarti
il labbro superiore e la sua punta
immagino di baciare me stessa
chinata sul mio clitoride,
mentre mi regali ondate
di orgasmi diversi
al solo sfiorarmi.
E questo darsi
vale un’esistenza.

Published by rossiroiss, on febbraio 19th, 2013 at 6:07 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

ACCAREZZAMENTI MIRATI E SGUARDI AD HOC PER LUCILLA DE ROSA POETESSA EROTICA

C’è persuasività nella concisione della scrittura di questa poesia, poichè trasuda calore immaginativo, riuscendo a costituire una unità taoista con l’uomo che la legge in sintonia, ammaliato dall’erotismo della sua versificazione. E’ una poesia, perciò, che mi risulta concepita annotando in filigrana un erotismo personale consapevole: vagheggiante goduriosità ineffabili, anzichè rivelare goduriosità sperimentate. Tanto che, alcuni dettagli “poetati” riescono a penetrare l’immaginario maschile suggerendo lo scambio di affettuosità con la poetessa, potenziate da sguardi ad hoc e accarezzamenti mirati.

E’ una poesia inviata alla Compagnia De Calza “I Antichi”, organizzatrice a Venezia del 21° Festival della Poesia Erotica “Baffo-Zancopè”, una delle tante che non sono state lette perchè assente chi l’ha scritta firmandola Lucilla De Rosa.

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Accarezzata dal tuo sguardo

sento il tuo desiderio cerbiatto

saltellare dal tuo pensiero

alla mia pelle scoperta,

rincorrere la giada fra i miei seni

fino a quella dei miei occhi.

Vuoi brucarmi fra i capelli

e leccare il sale dolce delle mie labbra,

non resisti

e quasi candido

mi porti nel tuo antro

stupito di poter possedere

ancora

una schiava-ninfa-dea

da baciare e adorare.

Assaggia la rugiada dei sensi,

bevimi,

légami,

così mi liberi

e liberi anche te.

Io ti prendo,

il tuo corpo e le tue fantasie.

Attenta a non bruciarmi

catturo le lucciole faville

più alte e profonde

dei tuoi ultimi fuochi.

Published by rossiroiss, on febbraio 18th, 2013 at 1:55 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLE FONDAZIONI AGENZIE DI SERVIZIO ESPOSITIVO COLLATERALIZZATO A VENEZIA AL TRAINO DEGLI EVENTI LOGOTIPATI “BIENNALE”

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2765759.html

E’ stato calcolato che durante il 2011, anno della Biennale Arti Visive,  a Venezia vi sono stati 2503 eventi  per un totale di 21.176 giorni di attività, contro i 2340 eventi con 13.769 giorni di attività del 2010. Il maggior numero degli eventi e l’aumento dei giorni di attività sono stati considerati effetto del trascinamento causato dall’evento Biennale Arti Visive.
Chi ha calcolato ciò, però, non ha specificato che numerosi degli eventi conteggiati risultano scaturiti dall’attività imprenditoriale e organizzativa di operatori privati che si attivano per darsi reddito e immagine logotipati dalla parola “Fondazione”, al traino dell’evento Biennale, sia Arti Visive sia Architettura: meritoriamente in alcuni casi, ambiguamente e parassitariamente in altri casi.
Non è stato specificato ciò perché chi ha calcolato il numero degli eventi e il totale dei giorni di attività non ha analizzato il fenomeno ragionando come qui di seguito risulta scritto ad hoc.

La parola “Fondazione” enfatizza e blasona perché si fa supporre portatrice di nobiltà no-profit: perciò è sempre più usata anziché la parola Associazione portatrice di proselitismo pragmatico e opportunismo fiscale.
Sia deambiguata, allora, cum grano salis, tale parola, considerando ambigua:

* ogni Fondazione che non risulti scaturita e controllata dalle Istituzioni Civiche,  destinataria di finanziamenti privati e governativi, come le veneziane La Fenice, Musei Civici, Di Venezia, Querini Stampalia, Bevilacqua La Masa;

* ogni Fondazione scognomata: non intestata come le veneziane Pinault, Cini e Prada;

* ogni Fondazione autoreferenziale generata da artista vivente intestata a se medesimo, sprovvista di organigramma dirigenziale  e amministrativo, che non risulta dotata di reddito autonomo derivante da possedimenti mobili e immobili personali;

* ogni Fondazione che illustra nel suo website tutti i componenti dello staff, ma non indica con nomi e cognomi il suo Presidente e i componenti del Consiglio di Amministrazione;

* ogni Fondazione marchingegnosa e surrogante, strutturata come agenzia di servizio pro reddito domestico di chi la attiva sprovvisto di credibilità professionale supportata da adeguato curriculum e riconosciuta autorevolezza specifica;

* ogni Fondazione che ha tutti i connotati di una Agenzia di Collocamento Opere d’Artisti Contemporanei in Expo Collettive Internazionali insediate a Venezia  e fierizzate in concomitanza con gli eventi de “la Biennale”  logotipate ognuna “Evento Collaterale”: organizzatrice di expo collettive sponsorizzate dal mercato dell’arte o dagli artisti espositori, intitolate in modo che possano essere replicate con la stessa titolazione riproposta come “brand” con opere di artisti di ogni nazionalità, diversamente clientelati particolarmente tra gli estremorientali;

* ogni Fondazione che si accredita no-profit, non considerando “profit” la promozione di tutti i componenti dello staff e il loro compenso mensile, integrato dal rimborso delle spese sostenute per viaggi et altro attinente l’attività personale relativa alla produzione e promozione di ogni evento.

Published by rossiroiss, on dicembre 19th, 2012 at 1:00 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

PERFORMANCE ART WEEK A VENEZIA (8-15 dicembre 2012)

Cirque–en-palais titolato “Hybrid Body-Poetic Body”

http://www.ilridotto.info/it/content/il-successo-del-corpo-ibrido-e-poetico

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2765304.html

Uno spot opportuno pro marketing per la porzione del Palazzo Bembo divenuta location per l’allestimento di esposizioni d’arte contemporanea, la Performance Art Week eventata a Venezia dall’8 al 15 dicembre 2012, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, Venice Open Gates e la neo Associazione Culturale Studio Contemporaneo. L’iniziativa ha generato un “brand” che sicuramente sarà tutelato da registrazione presso la SIAE, perchè  si è rivelata portatrice d’immagine massmediatica fertile, germinatrice di uso espositivo full-time degli stessi spazi, come nelle intenzioni della Global Art Affairs che li gestisce locati e locabili ad hoc dall’aprile 2011.
Alla resa dei conti, quindi, è possibile archiviare tale “evento” considerandolo Festival dell’Arte Performativa, concepito nell’anno cinquantenario della sua nascita da Andrea Pagnes: performer veneziano nativo con adolescenza lidense, dotato di energia creativa connaturata e competenza specifica acquisita sperimentando e concretizzando intuizioni e visioni artistiche personali in location nazionali e internazionali, compresa l’Antartide… performante in duo con Verena Stenke etichettato “VestAndPage”  (www.vestandpage.com) .

Un Festival che è stato finanziato con euri privati, da sostenitori amicali, senza alcun contributo delle Istituzioni Locali (sia politiche sia culturali), iperwebizzato con foto e video che lo hanno social networkato (www.veniceperformanceart.org) , esemplificando come:

- concretizzare micro teatralizzazioni straniate rammemoranti Alfred Jarry 1873-1907), Eugene Jonesco (1909-1994), Jean Tardieu (1903-1995), il Living Theatre: il teatro patafisico, il teatro dell’assurdo, il teatro da camera, il teatro sperimentale tout-court;
- usare la parola come pura energia sonora;
- eseguire pantomime compiendo azioni allusive & desemantizzate, prevalentemente visive, omaggianti Samuel Beckett (1906-1989) e Jacques Tati (1907-1982);
– osare acrobazie simil-circensi simulanti leggerezza e attitudine al volo senza ali nello stile del cirque–en-ciel, con musicante solista live;- artisticare prodezze saltinbanchesche felliniane d’altri tempi – alla Zampanò con Gelsomina affiancata – attrazioni di un estemporaneo cirque–en-place, applaudite e compensate nel giorno del Santo Patrono o della Fiera Grande annuale in ogni piazza paesana;- suscitare incantamenti simulandosi escapologi emuli di Harry Houdini (1874-1926), oppure fachireggiare per sconcertare gli astanti ruolandosi dotati di resistenza al flagello (anche all’autoflagello) e di stoicismo in condizioni ambientali  estreme;- sottoporsi a supplizi con l’intenzione di emulare Tantalo;- farsi marchiare come rappresentante del regno animale con logo metallico rovente;- comporre tableaux vivants con figuranti immobili o semoventi, nudi o in costumi di ogni epoca e per ogni occasione;- faticare tanto da essere comparati a Ercole;- trasferire tutta l’acqua contenuta da un grande bicchiere in un bicchiere simile usando il contagocce, diversamente posizionati, con movimenti rallentati;- misurare la propria resistenza alle temperature estreme sprovvisti di adeguate difese;- monologare per alcune ore dicendo con vocalità variamente modulata “I love you”, oppure contando lunghi capelli uno a uno: a prescindere dal luogo e dai suoi occupanti stanziali oppure in transito occasionale;
- videare gestualità reiterata fino a scoraggiare il prosieguo della sua visione;
- incidere il silenzio con la propria voce  e lo spazio col proprio corpo: rammemorando Jean-Louis Barrault (1910-1994).

Osando anche l’inosabile e proponendo l’improponibile, per spiazzare e spaesare pensando a performances in gestazione non ancora generate. Dopo aver letto e riletto, però, un libro intitolato “Metafora e menzogna: la serenità dell’arte”, scritto da Harald Weinrich, (traduzione italiana Il Mulino Bologna 1983), divenuto rarità bibliografica.

Ad majora performance gloriam!

ANNOTAZIONI CONCLUSIVE

* A Venezia è stata messa in scena, performata in Palazzo Brembo a cura di un veneziano, la metafora interpretata, fisicizzata, materializzata, fotografata, videata e sonorizzata ad libitum, privilegiando a gogò la emblematizzazione: anche quella ambigua, dotata di carica esplosiva simbolica con miccia diversamente dimensionata da ognuno dei performers protagonisti poetanti con corpi ibridati.

* Adepti di ogni età e neofiti giovanissimi hanno presenziato e applaudito.

* Palazzo Bembo ha arricchito il proprio curriculum di location espositiva con un evento suscettibile di essere calendariato profittevolmente con scadenza annuale, come il Carnevale, durante la scomoda e meno remunerativa stagione invernale.

* Le performances festivalierate hanno ibridato cinematografia e teatralità of contaminate da ideologismi poetati sperimentando opzioni esistenziali radicali, in alcuni casi estreme e autolesioniste per “maudits” navigatori su battelli ebbri.

* Non ha a che fare un granchè con il mercato d’arte la performance, perché non consente la conclusione di lauti affari proposta in vendita come merce costituita da video, pubblicazioni cartacee e docu-films.

* Il performer è iperfotografato e videoripreso full-time dagli astanti ogni volta a futura memoria di ogni sua azione o espressione. Soltanto se è contraddistinto dallo status di “special guest”, attrazione per l’utenza di un più vasto bacino di amatori e suscitatore di eco massmediatica, può monetizzare la sua partecipazione/esibizione concordando un congruo ingaggio: docenti Yoko Ono, Hermann Nitsch, Jan Fabre, Valie Export, VestAndPage.

* Ho partecipato a uno dei raduni comunitari mattutini (alle ore 10.30) in una delle sale più grandi del Palazzo Bembo, nel ruolo di uditore/spettatore: posso testimoniare, perciò, che il “che fare” del giorno è stato concordato ogni volta comunitariamente, autoruolandosi tutti spettatori delle performances altrui, figuranti frammisti ai visitatori durante il tempo della inazione personale.

* Al curatore/performer Andrea Pagnes suggerisco di premiare il protagonista della performance più spettacolare di ogni edizione futura, donando la nuda proprietà di un cucciolo di leone con obbligo di affido per l’allevamento a un’impresario circense, oppure al responsabile della gestione di uno zoo.

Ad majora mia performance scrittòria!

Performer presenti: Ilija Šoškić (Montenegro/Italia), Boris Nieslony (Germania), Jill Orr (Australia), Lee Wen (Singapore), Gonzalo Rabanal (Cile), Helena Goldwater (Regno Unito), Snežana Golubović (Serbia/Germania), Jason Lim (Singapore), Manuel Vason (Italia/Regno Unito), Joseph Ravens (USA), Prem Sarjo (Cile), Suka Off (Polonia), Nelda Ramos (Argentina), Shima (Brasile), BBB Johannes Deimling (Germania/Norvegia), VestAndPage (Germania/Italia), Santiago Cao (Argentina), Francesca Fini (Italia), Francesco Kiàis (Italia/Grecia), Wanda Moretti | Il Posto (Italia), Gabriela Alonso (Argentina), Alvaro Pereda Roa (Cile), Andrea Morucchio (Italia), Macarena Perich Rosas (Cile), Marcus Vinicius (Brasile), Weeks & Whitford (Regno Unito), David Dalla Venezia (Francia/Italia), Zierle & Carter (Regno Unito).
Special guest documentate: Yoko Ono (Nutopia), Valie Export (Austria), Hermann Nitsch (Austria), Jan Fabre (Belgio).

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Per le illustrazioni –

ALBUM FOTO –http://www.facebook.com/photo.php?fbid=256034991190689&set=a.256034674524054.60178.168354269958762&type=1&theater

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=255939304533591&set=a.255939171200271.60151.168354269958762&type=1&theater

TESTI CON FOTO – http://veniceperformanceart.tumblr.com/

Published by rossiroiss, on dicembre 15th, 2012 at 10:05 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

COME REDDITARSI A VENEZIA NEL RUOLO D’IMPRENDITORE ORGANIZZATORE DI MOSTRE D’ARTE COLLETTIVE INTERNAZIONALI

TEMATIZZATE CON TITOLAZIONI ANGLOFILE OMNINCLUSIVE

INSEDIATE IN LOCATION CON L’AFFACCIO SUL CANAL GRANDE

A Venezia ogni location, sia proprietà immobiliare pubblica sia proprietà privata, idonea per l’insediamento di una esposizione d’arte ha un costo di locazione, a prescindere da ciò che porta in dote come plus-valore l’expo al locatore. Perché le proprietà immobiliari veneziane, idonee per l’insediamento di esposizioni d’arte, comprese quelle chiesastiche, sono fonti di reddito come le souites alberghiere pluri-stellate dove è possibile pernottare con possibilità di amplessi condivisi da partenerships al seguito, oppure mercenarie assoldate.
Ciò significa che, a Venezia, è possibile redditarsi ruolandosi organizzatori o direttori di esposizioni d’arte collettive internazionali allestite in palazzi veneziani disabitati ben mappati, appositamente affittati e sub-affittati, soprattutto quelli in attesa d’essere trasformati in alberghi, con l’affaccio sul Canal Grande oppure col portone d’accesso posizionato su uno dei “campi” che si susseguono lungo uno dei percorsi affollati dai turisti in marcia da Piazzale Roma-Ferrovia a San Marco e viceversa.
”Come?”. E’ la domanda madre di ogni altra domanda successiva.
“Progettando e realizzando esposizioni collettive internazionali tematizzate da titolazioni omnisignificanti in lingua inglese per clientelare espositori paganti foresti in gran numero (tanti asiatici!); ibridando e contaminando più linguaggi e matericità; privilegiando la multidisciplinarietà; eventando e globalizzando tali expo con modalità comunicative standard omologate; assicurandosi la partecipazione blasonante (assoldata) di qualche Artista testimonial nel ruolo di “special guest” destinataria di un Premio alla Carriera, per la cosiddetta “bisogna” d’immagine mondanizzante e comunicazione massmediatica”. E’ la risposta, alla quale considero necessario dare seguito sintetizzando qui di seguito tre istruzioni essenziali.

ISTRUZIONE n. 1 – L’organizzatore, sia persona singola o personalità giuridica generata ad hoc (una Fondazione scognomata no-profit fisco-elusiva, oppure una Associazione Culturale no-profit), deve avvalersi dalla collaborazione di uno staff costituito da individualità giovani e di bell’aspetto (d’ambo i sessi): tutte poliglotte e ambiziose, in rapporto dialogico disinvolto e confidenziale con i lemmi “Tipologia” e “Modalità” durante ogni interlocuzione, sia verbale sia mailata, con chi manifesterà interesse a stabilire relazioni con la Organizzazione che le redditerà con rimborsi spese, rispettando il no-profit strumentale che connota e fiscalizza i costi & ricavi indotti.
ISTRUZIONE  n.2 – La tipologia espositiva più redditizia deve essere scelta tra le tipologie più inclusive, perché risulti adeguatamente remunerativa, consentendo l’acquisizione di clienti espositori eterogenei di ogni sesso, tra chi non ha mai esposto in una location veneziana i propri oggetti materiali artisticati, presuntivamente dotati  di pertinenze estetiche.
ISTRUZIONE n 3 – La titolazione deve risultare costituita da tre parole omnicomprensive, plurisignificanti e globalizzanti, scritte in ogni lingua, come “Volumi – Ideazioni – Emozioni” (per es.): tre parole destinate ad assumere le caratteristiche di un “brand”.

Ideazioni – Azioni – Emozioni – Una triade semantica proposta come formula magica (Apriti Sesamo!) per entrare nella grotta che contiene il tesoro delle curatele che costituiscono il Sistema dell’Arte e generano notorietà  con reddito parassitario indotto e collaterale: organizzando esposizioni d’arte, realizzando allestimenti artisticati e mercanteggiando oggetti materiali presuntivamente dotati di artisticità.
Ideazioni – Azioni – Emozioni
- Una triade semantica onnicomprensiva e polisignificante, dotata di carica simbolica assemblata presupponendo la sua deflagrazione in un’area metaforica più ampia possibile, perciò a grappolo e globalizzante, per emblematizzare e giustificare iconicità e aniconicità differentemente concepite e polimateriate.
Ideazioni – Azioni – Emozioni
– Una triade semantica la cui deambiguazione scrittoria può essere approcciata anche attivando giovani d’ambo i sessi di bell’aspetto e portamento, neolaureati/e in filosofia con nozioni relative alla storia dell’arte, in cerca di notorietà e autorevolezza curatoriale portatrice di reddito, idonei per il compimento di esercizi scrittòri esegetici di puro servizio prefazionale, uguali identici a esercizi omologhi già compiuti da chi gode notorietà perché dotato di autorevolezza e reddito curatoriale.
Ideazioni – Azioni – Emozioni
– Una triade semantica intercambiabile con: Liberté-Egalité-Fraternité (la Rivoluzione Francese), Padre-Figliolo-Spirito Santo (la Trinità), Fede-Speranza-Carità (le Virtù Teologali), Inferno-Purgatorio-Paradiso (le Cantiche Dantesche), Aglaia-Eufrosine-Talia (le Grazie), Era–Atena-Afrodite (le Dee), Cloto-Lachesi-Atropo (le Parche), Giove-Tinia-Jahveh (stesso dio diviso in tre), Giove-Giunone- Minerva (La Triade Capitolina).

Sotto a chi tocca! La popolazione stanziale a Venezia diminuisce di anno in anno. Le location disabitate sono numerose e inutilizzate. E’ possibile “usarle” come location espositive collaterali alle Biennali, sia dell’arte sia dell’architettura, (pagando il dovuto…ovviamente!).

Published by rossiroiss, on dicembre 5th, 2012 at 8:45 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

ESTROMESSO DA PALAZZO ZENOBIO UN ANNO DOPO SI IN-METTE IN UNA “OFFICINA DELLE ZATTERE” PER DARSI CONTINUITA’ E IDENTITA’ A VENEZIA COME DIRETTORE ARTISTICO DI EXPO ETEROGENEE

Dal maxi multi space monumentale nomato Palazzo Zenobio per l’Arte (Fondamenta del Soccorso) allo spazio della ex Officina degli Artigianelli di Don Orione (http://www.donorione-venezia.it/it/img_storia.html), nomato Officina delle Zattere (Fondamenta Nani prospiciente San Trovaso) prefigurando in progress una Venice Factory multinsediata, continua la direzione artistica di spazi espositivi a Venezia di Marco Agostinelli, fotografo umbro cinquatenne bien-ba-nalizzato da Vittorio Sgarbi nel 2011: estromesso dal Collegio Armeno Moorat Raphael “senza alcuna plausibile ragione” (a suo dire!), un anno dopo essere stato in-messo come organizzatore di mostre d’arte (con vitto e alloggio indotti) nella sede di tale Collegio (Dorsoduro 2596). Per l’utilizzo della nuova location risulta stipulato un contratto dì affitto con la durata di 12 anni che sarà pagato dalla Arte Eventi Venezia s.r.l: una società organizzativa della quale l’Agostinelli non risulta amministratore, nomata con lemmi della lingua italiana, diversamente da altre società organizzatrici di expo artistiche insediate a Venezia, nomate con lemmi delle lingua inglese (globalizzante) come la stagionata (già anziana) Arte Communication del lidense Paolo De Grandis (sconiugato Tirkkonen) o la neonata Global Art Affairs dell’austriaco-olandese Rene Rietmeyer  insediata su due piani del Palazzo Bembo (per es.).

Le motivazioni che hanno determinato l’estromissione dell’Agostinelli dalla direzione artistica del Palazzo/Collegio di proprietà armena è possibile ipotizzarle generate da una remunerazione precaria e una promozione della location considerate entrambe inadeguate o non corrispondenti a quelle prospettate.
Per quanto riguarda l’insediamento nella ex Officina degli Artigianelli di Don Orione, restaurata con destinazione d’uso mutata e già utilizzata come location per l’attività didattica dalla Accademia di Belle Arti, si può ipotizzare che lo stesso Agostinelli sia stato determinato a generarla da una interrelazione finanziaria propizia strumentalizzata per darsi autonomia logistica e autorevolezza curatoriale ad libitum, nel ruolo di Direttore Artistico di esposizioni d’arte insediate a Venezia.

PER LEGGERE ALTRO CLICCARE I LINK:

http://arteculturaok.blogspot.it/2011/08/lampisterie.html

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2672139.html

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2672435.html

L’Officina delle Zattere è gestita dalla società Arte Eventi Venezia, formata da: Marco Agostinelli, Direttore artistico; Fulvio Caputo, Direttore tecnico; Germano Donato, Direttore commerciale; Luisa Flora, Amministratore unico e Responsabile comunicazione; Svetlana Ostapovici, Artista. Con la società collabora stabilmente Roberta Semeraro, curatrice e critico d’arte. (Sic! nel sito web).
Si attiverà come agenzia di servizio espositivo per monetizzare la propria intraprendenza in Venezia città-logo, più che città-luogo: intenzionata a gestire “…numerosi altri spazi di diversa metratura, grazie ai quali aiutare a trovare la miglior soluzione logistica per la realizzazione di ogni progetto” (http://www.officinadellezattere.it/?page_id=13) . In concorso con Arte Communication, Global Art Affairs et similia… ovviamente!

Published by rossiroiss, on dicembre 4th, 2012 at 2:37 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati