Enzo Rossi-Roiss

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VENICE INTERNATIONAL PERFORMANCE ART WEEK


VENICE INTERNATIONAL PERFORMANCE ART WEEK

Ritual Body – Political Body (Corpo Rituale – Corpo Politico)

Joseph Beuys, Allen Ginsberg e Gina Pane guest star a loro insaputa


Nel periodo (corto) della bassa stagione turistica, successivo al periodo (lungo) della stagione delle expo (collaterali e non) logotipate “la Biennale”, principiando il deflusso dei visitatori delle mostre d’arte, stante la chiusura (conclusione) della maxi “Biennale”, un evento di Live art, concepito da VestAndPage (Andrea Pagnes & Verena Stenke) è stato calendarializzato a Venezia, dal 13 al 20 dicembre 2014, insediato nel Palazzo Mora (Strada Nova, 3659). Trattasi di uno show internazionale della performance contemporanea: protagonisti cinquanta artisti provenienti da tutto il mondo, alcuni presenti grazie al sostegno d’importanti fondazioni e istituzioni culturali. Ha per titolo VENICE INTERNATIONAL PERFORMANCE ART WEEK Ritual Body – Political Body (Corpo Rituale – Corpo Politico). Nel dicembre 2012 si è dato i natali nella stessa città, insediato nel Palazzo Bembo, sottotitolato “Hybrid Body – Poetic Body” (Corpo Ibrido – Corpo Poetico).

Risultano annunciati in esposizione artisti viventi con guest star non viventi, frammiste “a loro insaputa” pour cause, così elencati: Vito Acconci, Alain Arias-Misson, Richard Ashrowan, Jelili Atiku, Joseph Beuys (morto nel 1986), Waldo Bien, Chris Burden, Terry Fox (morto nel 2008), Guillermo Giampietro, Allen Ginsberg (morto nel 1997), Tehching Hsieh, Zhang Huan, Waldemar Januszczak, Norbert Klassen (morto nel 2011), Sigalit Landau, Legend Lin Dance Theatre, Boris Nieslony & Gerhard Dirmoser, Omen Teatar, Gina Pane (morta nel 1990), Bob Raymond (morto nel 2012), Pedro Reyes, Rong Rong, Inder Salim, Carolee Schneemann, Gerry Schum (morto nel 1977), Ulay, Paul Wong.

Performer live: Andrigo & Aliprandi, Marilyn Arsem, Adina Bar-On, Bean, Tania Bruguera, Barbara Campbell, Shannon Cochrane, Angel Delgado, Norma Flores, Regina José Galindo, Melissa García Aguirre, Arti Grabowski, Andrea Hackl, Enrique Ježik, Sandra Johnston, Zai Kuning, La Pocha Nostra, Alastair MacLennan, Sarah-Jane Norman, Vela Phelan, Martin Renteria, Olivier de Sagazan, Benjamin Sebastian, Gianni Emilio Simonetti, Terry Smith, Alice Vogler, Julie Vulcan, Wen Yau | ART WEEK Fringe.
Presenze speciali: Fondazione Bonotto, Fundación Alumnos47, Live Art Development Agency (LADA).
Contributi curatoriali: FADO Performance Art Centre, Mobius Inc., Open Space Arts Society, ]performance s p a c e [, Prem Sarjo, Leisa Shelton | Fragment31, Martin Renteria | TRANSMUTED Network, Silvio de Gracia | Videoplay, ART WEEK | Workshop Series by VestAndPage.
StudyRoom (Sala Studio) realizzata da Live Art Development Agency (LADA), Londra.
Curatela Generale: VestAndPage (Andrea Pagnes & Verena Stenke)
La VENICE INTERNATIONAL PERFORMANCE ART WEEK si propone come progetto espositivo di Live Art indipendente, non-profit e non-commerciale, ideato e organizzato dalla associazione culturale no-profit Studio Contemporaneo di Venezia e dal duo artistico italo-tedesco VestAndPage, in sinergia con Venice Open Gates, We Exhibit e Global Art Affairs Foundation. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie alla cooperazione e al sostegno logistico di realtà come ConCaVe e Riviera, col patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Venezia e del Comune di Venezia.
(info@veniceperformanceart.org / www.veniceperformanceart.org)

Published by rossiroiss, on agosto 16th, 2014 at 7:33 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLA NARRAZIONE EROTICA DI UN AUTORE OPPORTUNO

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2817033.html

Frammenti di una mia narrazione erotica che sarà disponibile come e-book col titolo “Oh Tania…ton con chaude“. L’ho concepito e generato come esercizio di stile scrittòrio che ho compiuto alla fine degli Anni 80 del 1900, “citando“ 46 titoli di libri erotici cartacei scaffalati nel mio studio/atelier, alcuni notissimi, collezionati con numerosi altri illustrati e non, tutti linkati in Google. Intendo così rivelare uno dei segreti del mio mestiere di scrittore bibliofilo, autore di libri “unici” progettati e realizzati pour cause.

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PETER – Ho capito che il tuo libro non è una storia di O, né una storia di R, non contiene i ricordi di una cocodette o di una bella di giorno, né può essere considerato un’antologia di pettegolezzi sui legami pericolosi, gli infortuni e le disgrazie della virtù dei tuoi conoscenti. Ho capito che non celebra il trionfo del vizio né impartisce una lezione d’amore per l’educazione sentimentale di due amiche e una ragazza in vendita. Ho capito che non può essere considerato un trattato sull’arte d’amare il gingillo delle signorine che hanno il diavolo in corpo e tanti dubbi amorosi. Sicuramente, però, è un’istigazione a vincere la paura di volare incontro all’eros, con racconti immorali e memorie segrete di notti senza notte, per la prosperità del vizio e gli smarrimenti del cuore della mente con nuove ricreazioni e giocondi ragionamenti. Ho capito, anche, che lo hai scritto per figli e amanti che i crimini dell’amore e la vita delle donne galanti continuano a generare, perché i giochi dell’amore e del bazar siano giocati, ogni volta, rispettando le leggi dell’ospitalità, almeno durante due notti di eccessi, e la natura svelata ispiri le sollazzevoli istorie che possono essere giudicate soltanto da un tribunale amoroso. Ho capito che quando lo pubblicherai sarà difficile maltrattarlo come sono stati maltrattati certi libri d’autori nostrani, maldestri epigoni di opus pistorum nei quali sono assenti perfino il delta di venere, la puttana errante, le carnivore e le confessioni di uno scrittore erotico. Le donne non si rendono conto che la schiuma dei giorni ci fa dire e pensare “sputerò sulle vostre tombe”, ogni volta che la regola del gioco è infranta con gonne sollevate, una sfilata di natiche nude e l’odissea di un pantalone che l’uomo facile con lo sterpacuore stringichiappe annovera tra i suoi ricordi turchi, il sofà e le undicimila verghe di un supermaschio.

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Qui di seguito i titoli dei libri citati, elencati rispettando il loro ordine narrato.

storia di O, storia di R, ricordi di una cocodette, bella di giorno, legami pericolosi, gli infortuni e le disgrazie della virtù, il trionfo del vizio, lezione d’amore, l’educazione sentimentale, due amiche, una ragazza in vendita. trattato sull’arte d’amare, il gingillo delle signorine, il diavolo in corpo, dubbi amorosi. paura di volare, racconti immorali. memorie segrete di notti senza notte, la prosperità del vizio, gli smarrimenti del cuore della mente, ricreazioni e giocondi ragionamenti. figli e amanti. i crimini dell’amore. la vita delle donne. Galanti, i giochi dell’amore e del bazar, le leggi dell’ospitalità, due notti di eccessi, la natura svelata, le sollazzevoli istorie, un tribunale amoroso. opus pistorum, il delta di venere, la puttana errante, le carnivore, le confessioni di uno scrittore erotico. la schiuma dei giorni, sputerò sulle vostre tombe”, gonne sollevate, una sfilata di natiche nude, l’odissea di un pantalone, l’uomo facile, lo sterpacuore stringichiappe, ricordi turchi, il sofà, le undicimila verghe, supermaschio.
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ROISS – Tu sai da sempre che ho progettato un LIBRO nel quale scrivere tutto ciò che mi ricordo, per dire che sono nato, per inventariare le cose e le persone, e ciò che ho capito, per registrare i ritorni più che le andate, anche con giochi di parole e parole incrociate all’occorrenza, perché la vita con istruzioni per l’uso risulti vissuta utilmente, sia pure con la scomparsa di qualche episodio e qualche W ricordo d’infanzia in più per talune esperienze: come uno scrittore francese nostro coetaneo già morto. Un LIBRO nel quale risulti scritto ciò che ho compreso della vita e dei momenti di felicità vissuti. Un LIBRO la cui lettura non costringa mai il lettore a tornare indietro per verificare la sintassi e cogliere il significato. Un LIBRO in cui lo stile non si sovrapponga al soggetto. Un LIBRO scritto mettendo insieme le parole per incapsulare pensieri più che per produrre suoni. Un LIBRO che mi faccia risultare, al suo compimento, Autore Opportuno.

Published by rossiroiss, on agosto 15th, 2014 at 4:28 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

OPEN 2013 DISINSEDIATA DAL LIDO

Siano rese lodi e laudi a Angela Vettese, nota come critico d’arte e neo assessore alla cultura del comune di Venezia, per aver negato il patrocinio municipale alla esposizione collettiva di sculture logotipata OPEN, insediata al Lido come arredo urbano stagionale concomitante con la Mostra del Cinema. Divenuta impresa organizzativa dell’agenzia Arte Communication, pro reddito personale di Paolo De Grandis, sconiugato Tirkkonen, tale esposizione risulterà insediata (e poco visitata) soltanto sull’isola San Servolo in concomitanza con le tante esposizioni logotipate “la Biennale”, collaterali e non collaterali.

ANGELA VETTESE dixit: “Da trent’anni lavoro in questo ambiente dell’arte contemporanea, e ritengo che Open non sia una mostra culturalmente avanzata” (Il Gazzettino – VE)

Addenda: “Non nego che avevo molte perplessità sul progetto, si tratta di una mostra di sculture all’aperto che sembra però più decorativa che altro. Non mi sembra rispecchi la posizione artistica della città. Per dare il patrocinio della città penso che l’assessorato debba condividere fino in fondo le idee che sottendono la mostra ” (Corriere della Sera – VE)

Domande: Perchè De Grandis organizza tante mostre se ci perde? Ci sono quote di partecipazione agli artisti richieste nel caso di OPEN? Attendo documentazione del budget”.

Paivi Tirkkonen, sconiugata Open De Grandis, non risulta sia stata contattata dai cronisti. Della expo collettiva stagionale di sculture a Lido può rivelare la scena e il retroscena a cominciare dalla prima edizione: con dettagli relativi ai costi a carico degli artisti esposti o di chi li finanzia. Nel web è reperibile linkando: www.paiviproarte.com.

Published by rossiroiss, on agosto 9th, 2013 at 6:10 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

Published by rossiroiss, on agosto 9th, 2013 at 10:18 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLA VERSIFICAZIONE DONO DEGLI DEI GRAZIOSI

Secondo Paul Valéry il primo verso è un dono che viene da dèi graziosi, e tocca al lavoro del poeta accoppiarne un secondo che non ne sia indegno.
Sono tutti primi versi (incipit) quelli trascritti qui di seguito.

Taci. Su le foglie
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole
M’illumino d’immenso
Mi piace il mio corpo quand’è col tuo

La nebbia agli irti colli
Ei fu. Siccome immobile
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Sempre caro mi fu quest’ermo colle
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti

chiare, fresche, e dolci acque
Quant’è bella giovinezza


Ma se si incomincia a scrivere per lo più sulla base di un’esigenza individuale, l’esigenza collettiva dei lettori richiede poi all’autore anche la capacità di smettere, e anche questa è un’arte.
Smettere dopo avere scritto tante parole quante si ritiene possano bastare: come nel testo che segue.

Scegliamoci ogni giorno

come amici e amanti

Scegliamoci più volte al giorno

come compagni e complici

Scegliamoci ogni giorno

come oggetto di desiderio

Scegliamoci più volte al giorno

destinandoci messaggi esclusivi

Scegliamoci ogni giorno

come emozione e stupore

Scegliamoci più volte al giorno

come sogno e nuova realtà

Scegliamoci ogni giorno

come verità e valore

Scegliamoci più volte al giorno

come modalità dell’essere

Scegliamoci ogni giorno

come percorso e possedimento

Scegliamoci più volte al giorno

come unica modalità dell’avere

Scegliamoci ogni giorno

come comphort e tenerezza

Scegliamoci più volte al giorno

come privilegio e referente

Scegliamoci ogni giorno

come ambizione e primarietà

Scegliamoci più volte al giorno

come tepore e fragranza

Scegliamoci ogni giorno

come essenziali e creativi

Scegliamoci più volte al giorno

come sublimità e musicalità

Scegliamoci ogni giorno

……anche nei giorni no

Scegliamoci più volte al giorno

per godere più intensamente i giorni si

Scegliamoci ogni giorno

in simbiosi e sintonia

Scegliamoci più volte al giorno

perché siano tanti e innumerevoli

……………………i nostri giorni

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(in “Poemi Doping”, I Antichi Editori Venezia 2008)

Published by rossiroiss, on giugno 8th, 2013 at 7:32 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

ANNOTAZIONI DI UN BIENNALOLOGO RUSPANTE & ITINERANTE

LA NUOVA,  Venezia 28 maggio 2013, pag.23

Tanta simil “Fabbrica” griffata United Benetton of Colors

nel Palazzo Enciclopedico bien-gioni-nalizzato a Venezia

La Biennale Arti Visive a Venezia sta ormai diventando una show-room per merce di lusso. Non è più vetrina ma shop. Ci siamo dentro tutti, è una china irreversibile”. Ipse dixit Germano Celant, critico e curatore/boss di fama internazionale.Poichè la Biennale Arti Visive a Venezia è divenuta un tutt’uno con le mostre collaterali (fieristiche) griffate “la Biennale” e con le esposizioni (esibizioni) concomitanti al traino, insediate fuori dai giardini e dall’Arsenale (autoaccreditate, autopromosse, autofinanziate, autoenfatizzate, automassmediatizzate, automercanteggiate).Poichè la Biennale Arti Visive a Venezia ha assunto le caratteristiche di un Carnevale caleidoscopico attivato e animato da una sempre più complessa e diffusa esibizione del potere economico applicato al mondo dell’arte.Poichè la Biennale Arti Visive a Venezia si propone come uno spettacolo circense internazionale: con protagonisti faccendieri (sia nostrani, sia foresti) omologhi di giocolieri, equilibristi, domatori, trapezisti, clown, fantasisti et similia in dimestichezza con l’inganno.Poichè la Biennale privilegia e propaganda sempre più l’attrazione ludica vetrinizzata e socializzante che prevale e prevarica.Poichè la Biennale Arti Visive a Venezia, possedendo l’esclusiva di un collante nomato Venezia, non può suscitare lo stesso richiamo come evento artistico a Istambul, oppure in ogni altro Altrove.
Per quanto mi riguarda disapprovo la quantità eccessiva di oggetti materiali, presuntivamente dotati di pertinenze estetiche e portatori di messaggi subliminali, esposti oppure installati nella Biennale 2013 plagiando l’arte vetrinistica della comunicazione creativa canonizzata dalla “Fabbrica” di Oliviero Toscano griffato United Benetton of Colors.


Ipse dixit Don Gianmatteo Caputo

La Biennale è vissuta come evento che attraversa la città e che i veneziani vivono solo di riflesso. Da qualche anno poi è più attenta a creare eventi che accendono facili polemiche piuttosto che all’arte in sé. Noi vogliamo invece spiegare quali sono i criteri di scelta dei progetti artistici che ospitiamo nei nostri spazi: l’intervento deve entrare in dialogo con la realtà che lo ospita, sia esso una chiesa consacrata o sconsacrata, oppure il Museo”.
Ipse dixit Don Gianmatteo Caputo (architetto), direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Venezia e direttore del Museo Diocesano, consulente/artefice della esemplare expo/installazione di Ai Weiwei nella chiesa Sant’Antonin (luogo dell’elefanticidio datato 1819), ideatore di un work shop intenzionato a illustrare e argomentare la multisensorialità della percezione sacra.


Istruzioni per l’uso di un Palazzo veneziano sfitto malmappato
come multispace espositivo durante i mesi della Biennale

Istruzioni su come darsi reddito a Venezia, durante i cinque mesi della Biennale (sia delle Arti Visive sia dell’Architettura), affittando e subaffittando proprietà immobiliari disabitate o disabitabili.

* Localizzare una proprietà immobiliare che abbia le caratteristiche di un palazzo interamente disabitato o disabitabile perchè malmappato o bisognoso di restauri, penalizzato dalla impossibilità di ottenere permessi per modificare il suo uso abitativo.
* Dotare tale palazzo d’impianti luminosi a norma, potenziandoli per la bisogna (ovviamente!).
* Subaffittarlo intitolato “Condominio dell’Arte”, ad artisti (anche della categoria Qualsiasi) disposti a darsi visibilità espositiva (autofinanziata), occupando ognuno un piano diverso oppure una sala personale, in concomitanza con l’evento Biennale (docet Maria Luisa Taddei, biennal-star motu-proprio full-time).

* Insediare in tale Palazzo, come expo condominiale blasonante, il padiglione di una Repubblica minore (Costa Rica, per es.) transnazionalizzandola con l’inclusione di opere d’artista italiano .

Il fotografo umbro Marco Agostinelli (bien-ba-nalizzato nel 2011 da Vittorio Sgarbi) e il critico d’arte Roberta Semeraro della Officina delle Zattere, hanno fatto ciò nel ruolo di agenti condominiatori del Palazzo Bonvicini nel sestiere Santa Croce, insediando condominiati in tale complesso edilizio malmesso e malmappato esposizioni eterogenee (sia personali, sia collettive) allestite con opere di: Fabrizio Campanella, Yves Hayat, Wilmer Herrison, Sebastiana Mauri, Esteban Piedra, Rita Pierangelo, Priscilla Monge, Celeste Network, Abdrea Saltini, Otton Solis, Cyntia Soto, Maria Luisa Taddei, Antonia Trevisan, Mario Vidor, Galleria Massimo De Luca di Mestre (14 autori), Bak & Bak (8 autori),Vajont (expo rievocativa del disastro datato 1983). Pour cause…ovviamente!

Per leggere altro pertinente, cliccare: http://www.rossiroiss.it/blog/?p=599


Christian Maretti Publisher con book shop in Calle de la Fenice
anziché con disegni firmati F. Bacon discriminati dai baconologi

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2784228.html

Nel Palazzo Enciclopedico della Biennale Arti Visive 2013 non risultano esposti i disegni firmati F. Bacon provenienti da Cristiano Ravarino, già esposti in una sala del Palazzo Zenobio durante la Biennale del 2009, accreditati soltanto dalla Francis Bacon Drawing Foundation dell’avvocato bolognese Umberto Guerini: una Fondazione misconosciuta dai baconologi d’antan. Non risultano esposti in alcun luogo veneziano, neanche nel bilocale con servizi e giardinetto antistante mappato San Marco 1957/A (Calle de la Fenice), deruolato anche come mini sede espositiva della Fondazione Valerio Riva, inequivocabilmente ben-biennal-usato come book shop veneziano da Christian Maretti Publisher di Cesena/Forlì, titolare del contratto d’affitto.


Una expo con ticket intitolata “Wunderkammer”
organizzata in concomitanza con la Biennale

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2784113.html

La Rond Point des Arts asbl di Bruxelles ha organizzato una esposizione a Venezia intitolata “Wunderkammer”, curatore Antonio Nardone, al traino della Biennale Arti Visive 2013, insediandola nel Palazzo Widmann, ingannevolmente comunicata “Allestita nel cuore della Serenissima, a pochi passi dal Ponte di Rialto e da Palazzo Grassi”, anziché nei pressi della Chiesa dei Miracoli, poco distante dall’Ospedale, sul percorso di chi si reca al battello che conduce al Cimitero e a Murano. Il pagamento di un ticket è obbligatorio per visitarla (dal 01 giugno al 29 settembre). Trattasi di una esposizione itinerante (già visitata nel Museo di Botanica a Bruxelles), allestita con opere di: Pascal Bernier, Wim Delvoye, Ulrike Bolenz, Jan Fabre, Roberto Kusterle, Alessandro Filippini, Jean-Luc Moerman, Marcello Carrà, Charley Case, Eric Croes, Laurence Delvaux, Olivia & Yves Dethier Droeshaut, Jacques Dujardin, Manuel Geerinck, Alexandra Mein Leyre,Vincent Solheid, Michel Mouffe, Bénédicte Van Caloen, Patrick Van Roy, Sofi Van Saltbommel, Isabelle Blanc, Stefano Bombardieri, Dani Danino e Ivan Piano.


Dopo l’Officina il Condominio Dell’Arte
durante la Biennale Arti Visive

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2784040.html

http://www.verbumlandianews.com/2013/06/enzo-rossi-roiss-dopo-lofficina-il.html

Dopo aver biennalizzato a Venezia nel 2013 i multi-spaces espositivi nomati Officina delle Zattere e Condominio dell’Arte, estromesso da Palazzo Zenobio, il fotografo umbro Marco Agostinelli medita di generare e biennalizzare in tempi brevi anche un Villaggio dell’Arte insediato su una delle isole lagunari meno o poco abitate, costituendolo con prefabbricati idonei ad ospitare ognuno l’esposizione personale autofinanziata di un artista straniero noto a se stesso, autorizzandolo a scrivere nel proprio cartoncino/invito: “durante la Mostra Internazionale d’Arte alla Biennale di Venezia” (come nel cartoncino/invito stampato per le expo condominiate nel Palazzo Bonvicini – Santa Croce 2126 – per la Biennale 2013). Roberta Serenari sarà disponibile come produttrice di testi critici duttili e indulgenti.
Per leggere altro, cliccare: http://www.rossiroiss.it/blog/?p=599

PaiviProArte Biennalizzata con ICASTICA a Perugia
deOPENnata ogni iniziativa lagunare lidense

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2783944.html

Paivi Hannele Tirkkonen, sconiugata De Grandis Arte Communication e sbiennalizzata a Venezia, si è biennalizzata a Perugia come general manager per le relazioni internazionali, collaborando alla organizzazione e realizzazione di ICASTICA, esposizione d’arte allestita con opere d’artisti vari, plurinsediata e fierizzata in 20 location dell’insieme urbano cittadino (dal 7 giugno al 1° settembre 2013), curatore municipalizzato Fabio Migliorati. Meritorio il suo attivismo per la partecipazione di artisti stranieri con casa e atelier in Finlandia, Giorgia, Estonia e in ogni Altrove approcciabile, foriera di ulteriore attività organizzativa griffata PaiviProArte, deOPENnata da ogni iniziativa lagunare lidense.

Published by rossiroiss, on giugno 4th, 2013 at 9:31 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

VENEZIA BIEN-WUNDER-NALIZZATA

4.500 opere di 158 artisti negli spazi dei Giardini e dell’Arsenale, 47 eventi collaterali insediati nei sestieri cittadini e nelle isole con altre migliaia di opere, 88 partecipazioni nazionali con 10 + 1 esordi tra i quali la Santa Sede e la stravaganza di un Padiglione Apolide generato sparsamente a Murano da Lisette Caputo insediata in Riva Longa n.40 (ACTV Fermata Museo): mappato in un arcipelago di esposizioni autarchiche (autogestite, autopromosse, autoenfatizzate, autosponsorizzate, autoognialtrotutt’altro) allestite per esporre, altre migliaia di opere presuntivamente artistiche, in luoghi veneziani marginalizzanti o surroganti, destinati a essere scarsamente visitati.
Un turbinio di iniziative concomitanti
con l’evento espositivo Biennale Arti, destinate a suscitare un gorgo enciclopedico con protagonisti outsider e artisti celebri, opere d’arte e oggettualità repertata, installazioni effimere ed esibizioni velleitarie, attivato per produrre sollecitazioni fertili tanto da partorire un’idea più pura dell’arte, nelle intenzioni di chi l’ha concepito per contrastare la cacofonia dei nostri tempi sempre più superficiali.
Perchè tutto ciò?
Per materializzare il metaforico “Palazzo Enciclopedico” vagheggiato da Massimiliano Gioni per la Biennale Arti Visive 2013 come mega container di ogni opera e di ogni sapere specifico, destinato a essere wikipediato a futura memoria: anche enciclopedizzato librescamente per le Edizioni Electa da Achille Bonito Oliva genitore di una (così intitolata) “Enciclopedia dell’Arte Contemporanea” in più volumi: due già pubblicati, diversamente tematizzati (Tempo comico e Tempo interiore).
Vip per Vip Emilio Vedova a colloquio nello spazio della sua Fondazione con alcune sculture di Roy Lichtenstein , pendente dal soffitto nella Scuola San Rocco per un esame comparativo con i teleri parietali del Tintoretto, e beatificato dal Museo Correr: in ogni luogo a cura di Germano Celant, boss anche dell’evento espositivo griffato Fondazione Prada e della installazione sull’Isola San Giorgio delle scultore di Marc Quinn blasonate dalla Fondazione Cini.
L’avevo detto: la critica progetta il passato” (Parole di Achille Bonito Oliva, today in “la Repubblica”).


Published by rossiroiss, on maggio 29th, 2013 at 8:35 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

SEQUEL PER LE EXIBISHION BIENNALIZZATE IN PALAZZO BEMBO A VENEZIA

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2783580.html

L’expo intitolata Personal Structures della Global Art Affairs Foundation, collateralizzata alla Biennale 2013, è stata notiziata da Enrico Tantucci (28 maggio) nel quotidiano La Nuova Venezia, pagina 23 delle cronache locali, anziché in una delle pagine riservate alla cultura e agli eventi della Biennale , con questo titolo: “Artisti invitati in mostra solo se pagano – A Palazzo Bembo, fondazione olandese vincola la scelta al contributo (12.000 euro) e raccoglie un milione utilizzando il logo Biennale”.
Nel testo del Tantucci risulta virgolettato il brano di una lettera della Global Art Affairs Foundation integralmente trascritta inserita nel testo che si può leggere cliccando:
http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2772990.html

Published by rossiroiss, on maggio 28th, 2013 at 7:24 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

BIENNALE ARTI URBI ET ORBI / BIENNALE ARTI ANCHE PER CHIUNQUE

http://www.ilridotto.info/it/content/quando-tutti-vogliono-essere-biennale

*88 le Partecipazioni Nazionali – 47 gli Eventi Collaterali – Numerosissime le Esposizioni Concomitanti – Avrà inizio il 1° giugno a Venezia la Biennale Arte n. 55
*L’uso del nome Biennale è consentito a Venezia soltanto a pagamento
*Idem l’uso come location espositiva di ogni proprietà immobiliare sfitta sia nobile sia plebea

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Biennale, altolà all’uso del nome – A pochi giorni dalle Arti Visive, diffida a chi se ne serve per altre esposizioni”: ha così titolato il quotidiano “La Nuova”. Senza scrivere che tale altolà riguarda chi per l’uso del nome Biennale non ha pagato 20.000 euro come (+IVA) i 47 Eventi Collaterali per clientelare espositori e finanziatori variamente interessati a massmediatizzarsi e darsi immagine di “biennalizzati” (impropriamente).
Stop all’uso selvaggio degli spazi in città – In arrivo nuove regole”, altra titolazione dello stesso quotidiano veneziano. Relativa alla locazione spregiudicata ed esosa di spazi privati per uso espositivo occasionale, accreditati dalla Biennale nella propria bacheca come idonei: compresi monovani sprovvisti di servizio igienico, modeste residenze disabitate perchè inabitabili, locali sfitti perchè malmappati e sconvenienti per l’insediamento di attività commerciali o lavorative.
Disapprovando l’intermediazione di chi millanta rapporti “di qualsiasi tipo” con la Biennale affaccendandosi come curatore/produttore/organizzatore/promoter artistico, interlocutore privilegiato di chi possiede location in affitto presuntivamente disponibili a buon mercato.
Citando soltanto gli Eventi Collaterali organizzati da Fondazioni note o blasonati da curatele autorevoli.

Privilegiando la notiziazione delle expo logotipate Pinault, Guggenheim, Prada, Louis Vitton, Cà d’Oro, Cà Pesaro, Palazzo Grassi, Punta della Dogana, Museo Correr, Palazzo Grimani, Palazzo Da Mula Morosini, Arsenale, Giardini et location similmente ben considerate e frequentate dalle Isituzioni politiche e culturali.

Discriminando Eventi simil fieristici con titoli omnicomprensivi divenuti brand, come “Personal Structures” (Global Art Affairs Foundation, 74 artisti) e “Glasstress” (Berengo Studio, 60 artisti), accreditati da curatele aziendalistiche surroganti ed enfatizzati dall’insediamento in location turisticamente appariscenti e ben mappate con affaccio sul Canal Grande, come Palazzo Bembo e Palazzo Cavalli Franchetti: supportati da promozione autarchica autoreferenziale e cataloghi editi post-vernissage durante il periodo espositivo.

(Per leggere altro del Palazzo Bembo Exibishion e di Rene Rietmeyer cliccare: http://lampisterie.ilcannocchiale.it/?yy=2013&mm=2 )http://lampisterie.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2772990

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Gli artisti di “Personal Structures”

Chul Hyun Ahn (KOR), Yoshitaka Amano (JPN), Alice Anderson (GBR), Jan-Erik Andersson (FIN), Axel Anklam (DEU), Yifat Bezalel (ISR), Hans Bischoffshausen (AUT), Djawid Borower (DEU), Faiza Butt (PAK), Genia Chef (RUS), Chen Ping (CHN), Canal Cheong Jagerroos (CHN), Karlyn De Jongh (NLD), Scott Eady (NZL), Toshikatsu Endo (JPN), Carole Feuerman (USA), Cristiana Fioretti (ITA), Dale Frank (AUS), Chris Fraser (USA), Marc Fromm (DEU), Sally Gabori (AUS), Jakob Gasteiger (AUT), Darryn George (NZL), Selby Ginn (AUS), David Goldenberg (GBR), Gotthard Graubner (DEU), Kimberley Gundle (ZAF), Laura Gurton (USA), Patrick Hamilton (CHL), Anne Herzbluth (DEU), Per Hess (NOR), Hirofumi Isoya (JPN), Sam Jinks (AUS), Grzegorz Klatka (POL), Mehdi-Georges Lahlou (FRA), James Lavadour (USA), Helmut Lemke (DEU), Luce (LVA), Heinz Mack (DEU), Michele Manzini (ITA), Christopher Martin (USA), Herre Methorst (NLD), David Middlebrook (USA), Atelier Morales (CUB), Peter Simon Mühlhäußer (DEU), Hermann Nitsch (AUT), Yoko Ono (JPN), Roman Opalka (FRA), Otto Piene (DEU), Triny Prada (FRA), Qin Chong (CHN), Stefanus Rademeyer (ZAF), Nicola Rae (GBR), Arnulf Rainer (AUT), Bogdan Rata (ROU), Thomas Riess (AUT), Rene Rietmeyer (NLD), Yhonnie Scarce (AUS), Wilhelm Scherübl (AUT), Dmitry Shorin (RUS), Nitin Shroff (IND), The Icelandic Love Corporation (ISL), Monika Thiele (DEU), Michele Tombolini (ITA), Stefan Toth (CZE), Suh Jeong Min (KOR), VALIE EXPORT (AUT), Elena & Vitaliy Vasiliev (UKR), Ben Vautier (FRA), Raphael Vella (MLT), André Wagner (DEU), Xing Xin (CHN), Plamen Yordanov (BGR), Zhang Yu (CHN).

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(Degli artisti progettati presenti in “Personal Structures”, risultano assenti: Lawrence Weiner, On Kawara, Joseph Kossuth, Giuseppe Penone, Lee Ufan)

Gli artisti di “Glasstress 2013”

AES+F, Alice Anderson, Polly Apfelbaum, Ron Arad, Ayman Baalbaki, Miroslaw Balka, Rina Banerjee, Fiona Banner, Pieke Bergmans, Budicca, Pedro Cabrita Reis, Loris Cecchini, Hussein Chalayan, Mat Chivers, Oliver Clegg, Mat Collishaw, Tracey Emin, Jan Fabre, Paul Fryer, Francesco Gennari, Recycle Group, Cai Guo-Qiang, Dmitri Gutov, Mona Hatoum, Stuart Haygarth, Charlotte Hodes, Shirazeh Houshiary, Shih Chieh Huang, John Isaacs, Michael Joo, Ilya&Emilia Kabakov, Kiki&Joost, Marta Klonowska, Joseph Kosuth, Hew Locke, Delphine Lucielle, Alastair Mackie, Jason Martin, Kris Martin, Oksana Mas, Whitney McVeigh, Aldo Mondino, Lucy Orta, Tony Oursler, Zak Ové, Mimmo Paladino, Cornelia Parker, Javier Pérez, Jaume Plensa, Karim Rashid, Ursula von Rydingsvard, Thomas Schutte, Joyce Scott, Conrad Shawcross, Sudarshan Shetty, Meekyoung Shin, Helen Storey, Tim Noble &Sue Webster, Zak Timan, Gavin Turk, Koen Vanmechelen, Joana Vasconcelos, Zhan Wang.

(per leggere altro di Glasstress e Adriano Berengo cliccare: http://www.rossiroiss.it/blog/?p=503 )

Published by rossiroiss, on maggio 21st, 2013 at 12:54 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

AD PERSONAM FICOFORA libro unico

COMUNICAZIONE

Nella bacheca del Gruppo “Scrittura erotica et immagini” ho cominciato a postare i primi testi intitolati “Ad personam” considerandoli messaggi in codice decodificabili soltanto da una donna referente esclusiva e privilegiata. Aumentando il loro numero ho cominciato a pensarli ordinati in una silloge intitolata “Ad persona ficofora”, decodificabile da individualità femminili, progettando la struttura di una pubblicazione cartacea con illustrazioni fotografiche, come ho poi cominciato a esemplificare in una pagina del mio sito web (http://www.rossiroiss.it/wordpress/ad-personam-ficofora). Intenzionato a realizzare un “libro unico” come altri miei libri unici intitolati “MagniFicaMente”, “Carmina Vulvae” e “Vulvaepistolarium”.
Cosa sia un Libro Unico lo specifico trascrivendo virgolettato il pensiero di Roberto Calasso (alias Adelphi).

“Il libro unico è quello dove subito si riconosce che all’autore è accaduto qualcosa e quel qualcosa ha finito per depositarsi in uno scritto… Qualcosa che è accaduto un’unica volta all’autore… Il libro unico è perciò anche un libro che molto ha rischiato di non diventare mai libro… Libro dove in situazioni, epoche, circostanze, maniere diversissime si gioca il Grande Gioco, nel senso del “Gran Jeu” di Daumal e Gilbert- Lecompte… Il libro unico è un’opera che si è servita dell’autore per esistere… viva testimonianza della profondità dell’esperienza da cui è nato”. (in “la Repubblica” del 27/12/2006)

Published by rossiroiss, on aprile 25th, 2013 at 6:33 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati