Enzo Rossi-Roiss

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IL “TEATRO DEL NAVILE” NUOVAMENTE SPAZIO ARTE PER UNA EXPO INTITOLATA “L’EROS DEGLI ARTISTI”

Opera di Ilze Jaunberga

Il Teatro del Navile – Spazio Arte inaugura a Bologna (in via Marescalchi 2/b (ang. via D’Azeglio 9 ) un nuovo ciclo di esposizioni e si ripropone come locations per la promozione di opere d’autori contemporanei, accreditati di volta in volta da curatori sperimentati. Venerdì 6 novembre, alle ore 18, Enzo Rossi-Ròiss presenta una mostra intitolata “L’eros degli artisti”, allestita con opere provenienti dalla sua collezione privata, firmate Agate Apkalne, Ilze Jaunberga, Juris Utans, Karlis Vitols-Kloijhi (tutti artisti lettoni insediati a Riga).

Le mostre successive saranno calendariate scegliendo tra le proposte più in sintonia col luogo e la consueta attività che dal 1998 caratterizza lo Spazio Arte del Teatro del Navile.

Altra mostra, è stata calendariata per il 24 gennaio 2015 col vernissage in concomitanza con Art City White Night di Arte Fiera e avrà per protagonista la pittrice Ilze Jaunberga che esporrà alcuni dipinti del ciclo “Anonymous reservatus”, già esposti a Venezia e a Riga in Lettonia a cura di Enzo Rossi-Ròiss, promossa dall’ Associazione Culturale Italo-Baltica in collaborazione con la Birkenfelds Galerija di Riga e la Bora Arte di Bologna.

Alcune expo già allestite nello stesso Spazio Arte, a cominciare dall’anno 1998, hanno avuto questi titoli: C’era una volta l’URSS – L’eros degli artisti – Pisconti per Mirò – Artefiera nel Foyer – Eterogeneità ad libitum – Nudo di giorno / nudo di notte (P. P. Pasolini fotografato da Dino Pedriali) – L’Altrange – Virilità femminile – Arte contemporanea dei Paesi Baltici.

Il Teatro del Navile, fondato a Bologna da Nino Campisi nel 1998, è considerato uno spazio dinamico per la messa in scena di rappresentazioni varie: location accogliente e intima mappata nel centro di Bologna, a pochi passi da Piazza Maggiore, dotata di una compagnia teatrale e di una scuola di teatro, punto di riferimento per la formazione dell’attore.

Published by rossiroiss, on ottobre 29th, 2015 at 9:32 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

“SCACCO MATTO” DI UN OMELESS COGNOMATO QUEVEDO NEL CARTELLONE DEL “TEATRO DEL NAVILE” A BOLOGNA

Domenica 25 ottobre 2015, a Bologna, ho assistito a una pregevole rappresentazione teatrale intitolata “Scacco Matto” che mi ha fatto pensare al teatro povero di Grotowski e al teatro da camera di Tardieu. Artefice e protagonista (interprete di se stesso) Rafael Antonio Quevedo, un homeless quarantenne, scolarizzato fino al conseguimento di una laurea universitaria, scacchista in dimestichezza con la creatività scrittòria: occasionalmente delocato dalla sua postazione in via D’Azeglio nel chiuso del Teatro del Navile in via Marescalchi. “Merita di essere replicato stabilmente ogni domenica, durante le ore pomeridiane”, ho scritto e feisbukato a botta calda.
Poiché Nino Campisi, attore/direttore e regista del Teatro del Navile mi ha comunicato che la replica auspicata sarà programmata, scrivo qui di seguito altro perché tale rappresentazione abbia altri e più numerosi spettatori.

Scacco Matto” di e con Rafael Antonio Quevedo, messo in scena dal Teatro del Navile di Nino Campisi, esemplifica il cosiddetto “teatro narrazione” privo di copione, formalmente strutturato da un canovaccio con indicazioni “tematiche” relative – nel caso in questione – al dove-come-quando e perché si diventa homeless, e al come farsi percepire diversamente mendicante con dignità etica e intellettuale, senza deambulazioni ingannevoli o positure astute fraudolenti.
Ha per protagonista monologante un “teatrante” anomalo, nel ruolo di narratore di se stesso homeless durante il giorno, rapportato all’uso delle droghe e alla frequentazione dei drogati, interlocutore di altri mendicanti homeless diversamente etnizzati e scolarizzati. Indifeso e indifendibile, abbigliato in scena come nella vita di ognuna delle sue giornate: dotato di eloquio affabulatorio intrigante, capace di mendicare eccellendo (sia come giocatore, sia come didatta) nel gioco degli scacchi inventato da Palamede, l’eroe greco (acheo) da taluni considerato antagonista di Ulisse.

Published by rossiroiss, on ottobre 28th, 2015 at 2:56 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

PER UNA DICHIARAZIONE DI POETICA

Agli umori surreali del sarcasmo perverso, affido, talora, il compito di dare succhi, linfe e fiato alla mia condizione di consapevole sopravvissuto o postumo a ogni “altro” e a me stesso.

Stesso compito lo affido a ciò che fa la differenza fra il mio io singolo multiforme e l’io collettivo di tutti gli “altri” uniformi, privi dell’uso della parola scritta, muti lettori distanti, che aspirano ad amalgamarsi constatando che ogni mia provocazione letteraria è un atto mimetico.

Quando saccheggio e trasfiguro il mio vissuto, sono un fustigatore di tergiversificatori e laudatori di piedilavori, nell’azzuffamento col singolo come nella rissa col gruppo.

Quando compio i miei esercizi scrittòri, col soccorso di parole affilate come armi bianche, efficaci sia quando “offendono” che quando “difendono”.

Convinto divulgatore della santa verità che smaschera la verità diavola.

Published by rossiroiss, on ottobre 22nd, 2015 at 6:46 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

IL PENSATORE CONTESTATORE ERRI DE LUCA SARA’ CONDANNATO DAL TRIBUNALE DI TORINO COME SAVONAROLA, BRUNO, VANINI, PALLAVICINI ??

La procura di Torino ha chiesto otto mesi di reclusione per Erri De Luca. Lo scrittore è accusato di istigazione a delinquere: in alcune interviste, secondo l’accusa, avrebbe incitato a sabotare il cantiere TAV della Torino-Lione.
Numerosi suoi sostenitori hanno condiviso (variamente mediatizzati) questi slogan: NO ALLA CENSURA di STATO. W la Libertà di parola! W la Democrazia! Abbasso il Fascismo!!!! Erri De Luca Libero !!!!
Beneficando il marketing librario con l’acquisizione di nuovi lettori “delucofili” anche tra i più scettici – me compreso – per quanto riguarda la eventuale esecuzione della condanna a otto mesi di reclusione da trascorrere in un carcere italiano, per avere pronunciato parole “…dirette a incidere sull’ordine pubblico (…), sulla volontà di altri a commettere reati”.

La mia opinione è che, comunque vada a finire il processo e la disputa, il De Luca non ci risulterà antologizzato nel web da wikipedia come Erri (Harry) De Luca (Napoli, 20 maggio 1950) pensatore disapprovato e processato (condannato nel 2015), emulo di scrittori e pensatori antichi suoi e nostri antenati contestatori eterodossi, eretici, dissidenti exemplati qui di seguito.

Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452Firenze, 23 maggio 1498) religioso, politico e predicatore scismatico. Nel 1497 fu scomunicato da papa Alessandro VI, l’anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come eretico “per aver predicato cose nuove”.

Giordano Bruno, nato Filippo Bruno (Nola, 1548Roma, 17 febbraio 1600), filosofo, scrittore e frate domenicano, giudicato eretico e quindi condannato al rogo dall’Inquisizione della Chiesa cattolica. Fu arso vivo a piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600, a Roma durante il pontificato di Clemente VIII.

Giulio Cesare Vanini (Taurisano, 19 gennaio 1585Tolosa, 9 febbraio 1619) filosofo, medico, naturalista libero pensatore italiano, fra i primi esponenti di rilievo del libertinismo erudito. In conseguenza dei suoi atteggiamenti antipapali fu arso vivo. Il Parlamento di Tolosa lo riconobbe colpevole del reato di ateismo e di bestemmie contro il nome di Dio.

Ferrante Pallavicino, scrittore satirico seicentesco decapitato ad Avignone all’età di 29 anni il 5 marzo 1644, per avere scritto e pubblicato un libro intitolato “La retorica delle puttane“, alludendo a poteri chiesastici (gesuitici) esercitati puttanescamente.

Scrivo ciò fiducioso in una sentenza assolutoria, generata dalla scelta giudiziaria di non condannare il De Luca rispondendo “Si” alle domande semantizzate qui di seguito.

- Esiste un legame provabile fra la forza delle parole di Erri De Luca ed eventuali atti di violenza compiuti da militanti del Movimento No Tav?

- Le parole di uno scrittore hanno un peso specifico maggiore di quelle di altri cittadini, anche quando vengono considerate “penalmente”?

Published by rossiroiss, on ottobre 17th, 2015 at 7:46 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DEL LIBRO “DOSSIER POZZATI” PROCESSATO E ASSOLTO

DEL LIBRO “DOSSIER POZZATI” PROCESSATO E ASSOLTO

IRRIVERENTE ESERCIZIO SCRITTORIO LEGITTIMO

SUPPORTATO DA DOCU & BIBLIO DISAGIOGRAFANTI


Concetto Pozzati, vecchio “enfant du pays, maitre del prete-à-pendre” (vecchio bambino creativo del villaggio, mancato campione del basket felsineo divenuto maestro del pronto da appendere), nato nel 1935 in provincia di Padova, figlio e nipote di pittori in dimestichezza con l’arte cartellonistica, sarà sicuramente festeggiato e “premiato” a Bologna, in concomitanza col suo 80ntesimo compleanno, agiografato dai cronisti d’arte della stampa cartacea cittadina.

A futura memoria del suo curriculum con bibliografia ortodossa autostoricizzante, molto editato ad usum esegeti co-divulgatori delle sue millanterie, considero opportuno segnalare l’unico libro (biblio-reperto eterodosso) che risulta biblioassente ignorato dai pozzatologi di servizio giullare.

Un libro intitolato “Dossier Pozzati” divenuto rarità editoriale fuori catalogo, reperibile in alcune biblioteche (sia pubbliche sia private) e commercializzato dai librai webizzati in Mare Magnum Librorum, oppure tramite eBay e in Amazon.

EXEMPLA – Item Description: Svolta, Bologna, 1990. Book Condition: Condizione esemplare: Collana Livre de Merdre. L’autore afferma :” uno scrittore d’irriverenze erudite e per l’occasione pozzatologo d’antan eretico e documentato pubblica questo “dossier” perché le verità bio-bibliografiche abbiano lettori e divulgatori informati”. Pamphlet sarcastico sui pittori Pozzati (tutte le verità scomode su Severo, Mario e Concetto). Formato: 136 p., 22 cm, bross.

http://www.abebooks.com/Dossier-Pozzati-Livre-merdre-ROSSI-R%C3%B2ISS-Enzo/9353276153/bd

NOTA – Tale libro-dossier disagiografico fu considerato diffamatorio nel 1990 dal clan cognomato Pozzati, e come tale denunciato con richiesta di risarcimento danni. Il Tribunale di Bologna lo processò, sentenziando i costi processuali a carico della parte denunciante e l’assoluzione dello scrittore: giudicandolo libro scritto esercitando il legittimo diritto di critica artistica, compiménto autorale di un esercizio scrittòrio supportato e avvalorato da riferimenti bibliografici incontestati, con illustrazioni documentali inconfutabili.

Docet il ritaglio stampa che riproduce una notizia de “la Repubblica”… sine ira et studio.

Published by rossiroiss, on ottobre 12th, 2015 at 2:51 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

PERCHE’ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO ???

QUASI QUASI MI SBATTEZZO

QUASI QUASI MI SBATTEZZO
(Trascrizione di un testo scritto e diffuso da attivisti della UAAR)

Il 13 settembre 1999 il Garante per la protezione dei dati personali si è pronunciato sul ricorso del socio UAAR.
E diritto di tutti quindi poter definire ciò che NON ABBIAMO POTUTO DECIDERE QUANDO AVEVAMO POCHI GIORNI, e COMINCIARE a non far parte di quel 96% che la Chiesa Cattolica considera come una “AZIONE” (come quelle di “Borsa”) da usare per poter continuare a dettare legge sul nostro Stato.
Ognuno di noi, non deve sottovalutare questa importante opportunità di laicita per il nostro Paese, il Paese piu arretrato d Europa!
E utile ribadire che le leggi le deve fare lo Stato senza interferenze continue da parte della Chiesa Cattolica, che ancora oggi sceglie le LEGGI che la Repubblica deve approvare o no, questa non e LIBERTA’, la COSTITUZIONE dice che siamo uno STATO LAICO, e utile DIVENTARLO SUL SERIO!
Allo stesso tempo, senza sottovalutare questa opportunità, si deve magari superare il problema interiore che viene a crearsi, pensando di fare un dispetto a qualche parente se si procede allo SBATTEZZO…ognuno di noi, adulto e vaccinato può decidere ciò che il suo cervello gli dice di decidere: in questo siamo ancora liberi, e soprattutto lo SBATTEZZO e un mezzo del tutto personale, individuale, e di LIBERA COSCIENZA.
In altri Paesi Europei come la Francia i battezzati sono meno della metà della popolazione, ma questo non vuol dire, al contrario, che quando uno sia adulto possa procedere con il BATTESIMO, e alla adesione a un CULTO.
E una questione di cultura certamente, ma ora abbiamo la possibilità di ristabilire le giuste dimensioni, le giuste distanze o ribadire le proprie appartenenze, personalmente e in coscienza.

PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?
Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.
Ci sono invece motivazioni ben più importanti per sbattezzarsi:

* per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
* per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
* per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
* per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
* perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
* per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
*per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?
* per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).
Ma tante altre ancora possono essere le motivazioni: non c’è certo bisogno di ricevere suggerimenti da parte dell’UAAR! (http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/)
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Bibliografia essenziale d’annata : Aldo Capitini “Battezzati non credenti”, Parenti Ed. Firenze 1961 – Enzo Rossi-Ròiss “Vincolo d’ipoteca”, Nucle D, Milano dicembre 1962 (ripubblicato nel libro “Moglie coscienza”, Edizioni Svolta 1974 Bologna)

Published by rossiroiss, on ottobre 10th, 2015 at 8:09 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

“Passaggi di luce” artisticati a Venezia in alcuni spazi del Palazzo Zenobio

A Venezia il Palazzo Zenobio eretto alla fine del XVII secolo (1690?), esempio architettonico esemplare e imponente del tardo barocco lagunare, proprietà armena dal 1850 (perciò sede del Collegio Armeno Moorat-Raphael), risulta penalizzato dalla sua posizione mappale, per quanto riguarda il suo utilizzo come locations blasonata per l’insediamento di eventi artistici e culturali. Si affaccia sulle Fondamenta del Soccorso contigue alla Chiesa del Carmine, anziché sul Canal Grande. La Stazione Marittima e il Canale della Giudecca gli sono più vicine che Piazza San Marco e i Giardini della Biennale. Durante i giorni dell’acqua alta (sempre più frequenti e numerosi) il suo portone d’accesso è raggiungibile in barca, oppure a piedi calzando stivali di gomma. La fermata ACTV Ca’ Rezzonico sul Canal Grande, è la più consigliabile a chi sceglie di raggiungerlo a piedi, attraverso Campo S. Margherita, proveniente dalla Ferrovia o dal Lido a bordo del battello n.1. La fermata ACTV San Basilio sul canale della Giudecca è alternativa da non scegliere. E possibile, quindi, sperimentarlo come multi-space espositivo, con l’intenzione di promuoverlo tanto da farlo divenire “brand“, ed essere massmediatizzato come altri Palazzi veneziani portatori di plus-valore alle opere esposte, soltanto allestendo nei suoi spazi interni ed esterni esposizioni già provviste di plus-valore nella considerazione dei più accreditati addetti ai lavori della promozione artistica. Altrimenti è possibile utilizzarlo per la fornitura retribuita, occasionale e stagionale, di ospitalità espositiva con servizi indotti a chi lo considera “brand“ remunerativo acquisito per il proprio curriculum organizzativo o curatoriale.
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Sia memorizzato ciò dai 38 artefici dei manufatti artisticati della expo “Passaggi di luce” allestita in alcuni spazi di tale Palazzo (3-31 ottobre 2015), curata e promossa da Federico Caloi e Loredana Trestin: esordienti come organizzatori di mostre d’arte collettive simil-fieristiche, logotipate Venezia, pro autoreferenzialità narcisa della creatività carneade clientelata per la cosiddetta… bisogna. Con 350 presenti durante il vernissage: sommando i 38 espositori agli accompagnatori/trici amicali, parentali, occasonali… contingentati. Assenti i “rappresentanti” delle Istituzioni esibite patrocinanti (Comune e Regione), esenti da ogni obbligatorietà e onerosità.

SAPENDO che… Palazzo Zenobio non è un Museo, non lo è mai stato: poichè è una residenza disabitata “locabile” per l’insediamento di eventi occasionali. Sapendo che parzialmente è anche un B&B, della categoria studentato (occupante dei piani plebei sovrastanti il piano nobile col salone per le feste ). Sapendo che l’acqua alta allaga il suo piano di accesso anche quando non è… arancione: speciallmente durante il periodo dal 1° ottobre al 30 aprile. Sapendo che il fotografo umbro Marco Agostinelli si è attivato nello stesso Palazzo per un breve periodo feisbukandolo nel 2011 come location esposisitiva di una “comunità” nomata Palazzo Zenobio per l’Arte (127 mi piace), fino al momento in cui la comunità “proprietaria” armena lo ha estromesso. Memento !

SINE IRA ET STUDIO (perciò), a futura memoria della expo “Passaggi di luce”, self- eventata come iniziativa generatrice di valore aggiunto pro espositori/trici , considero opportuno elencare qui di seguito i loro nomi e cognomi: Grazia Barbi – Fulvio Bresciani – Giusy Bresciani – -Kiki Fleming – Domenica Laurenzana – Cristina Madayski – Veronique Massenet – Laura Zilocchi – Agnieszka Kurek – Roberto Carradori – Franco Cattapan – Aldo Claudio Medorini – Tiziana Meola – Fiamma Morelli – Francesca Pettinato – Rita Pietrangelo – Davide Tonato – Antonella Agnello – Maurizio Avi – Giuseppina Bascetto – Marisa Bellini – Sybil Rjarnason – Guido Bottazzo – Isabel Carafi – Anna Ferrari – Sabrina Golin – Margaretha Gubernale – Vilma Landro – Paolo Marchesini – Luca Peroni – Elisabetta Roan – Luisa Vietti – Marco Zanrosso – Sicis Vinylis (Special Guest).




Published by rossiroiss, on ottobre 7th, 2015 at 8:58 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati