Enzo Rossi-Roiss

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COME DARSI UN AUMENTO DI VITA

Foto di Daniela K.Lefosse

Una giovane donna, mia referente esistenziale privilegiata, mi ha donato un libro natalizio leggendo il quale ho appreso quanto basta di come un bibliofilo francese è riuscito a darsi un aumento di vita gabbando Azrael l’Angelo della Morte.
Da uno dei più vecchi venditori di libri già letti gli è stato suggerito di emulare chi era già riuscito a compiere tale impresa, dopo aver assunto le sembianze di una lettera dell’alfabeto, nascosto in un libro con tante lettere simili e cambiando libro spesso: tanto che l’Angelo della Morte lo ha cercato a lungo senza trovarlo nei libri presunti come nascondigli, consentendogli involontariamente un supplemento di vita.
Terminata la lettura di tale libro, ho scelto la lettera della quale assumere le sembianze per consentirmi la trasmigrazione da una parola all’altra, da una pagina scritta all’altra, da un intero libro a un altro libro intero: discriminando i libri dei quali risulto “L’Autore”.
Riuscirò così a concedermi un aumento di vita e la scrittura di altri libri, costringendo Azrael l’Angelo della Morte a fallirmi come bersaglio il maggior numero di volte possibile?

Published by rossiroiss, on dicembre 29th, 2011 at 6:31 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

“Un’Espressione Altra Bonamiana”. PER UNA ESPOSIZIONE DI SERVIZIO CELEBRATIVO

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2712749.html

“Un’Espressione Geografica. Unità e Identità dell’Italia attraverso l’Arte Contemporanea” è il titolo di una esposizione che si concluderà l’8 gennaio 2012 (dal 19 Maggio 2011), allestita a Torino con le opere di venti giovani artisti stranieri assoldati per la bisogna dal duo Francesco Bonami – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Un occasionale Viaggio in Italia, alla resa dei conti esegetici, goethelogotipato pro-artisticità esotica di individualità presuntivamente dotate di creatività portatrici di novità, pre-organizzate e pre-scepsizzate ad usum curatela bonamiana finalizzata alla celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo l’ha realizzata (col soccorso finanziario di Banca Fideuram del Gruppo Intesa Sanpaolo), per inserirsi, così, fra i “celebranti”. Francesco Bonami ha assunto il ruolo di curatore, per consentirsi di selezionare e clientelare venti giovani creativi stranieri cui ha affidato il compito di dare uno sguardo innovativo e visionario sul territorio italiano, stabilendo ognuno rapporti ravvicinati con una regione diversa per il concepimento e la nascita di opere nuove, realizzate e prodotte ad hoc per la celebrazione dell’evento centocinquatenario.
La titolazione ”Un’Espressione Geografica”, è stata privilegiata per far considerare l’expo risultato di un Viaggio in Italia intrapreso da artisti provenienti da nazioni europee diverse, viaggiatori estemporanei in venti Regioni italiane diverse. Ognuno accompagnato e guidato sul territorio da un giovane corrispondente della Regione prescelta, in dimestichezza con l’identità e le specificità della regione visitata. Tutti trasformati in Goethe contemporanei per interpretare e tradurre nel loro linguaggio individuale, l’Italia di oggi: un’Italia vista parcellizzata ed esplorata, scannerrizata con gli occhi di chi vive altrove, per essere emblematizzata (campionariata!!??).
Il risultato finale ottenuto è stata una esposizione furba e di servizio, irreplicabile con lo stesso titolo in locations espositiva straniera estimatrice del Bonami e relazionata alla Re Rebaudengo: a meno che non sia allestita e proposta col titolo “Un’Espressione Altra Bonamiana”.

Published by rossiroiss, on dicembre 28th, 2011 at 8:55 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

LE MASCHERE DI L’ALTRANGE SOMATIZZANO ARCAISMI SCIAMANICI

L’Altrange ha creato maschere facciali extra large infernali più che paradisiache, inquietanti più che rasserenanti, perché attivino nell’inconscio di chi le guarda la rottamazione di ogni materiale imbarazzante.
Sono maschere che deificano comunque soprannaturalità primordiali. Maschere fantasmatiche e larvali dall’aspetto irato con destinazione d’uso rituale magico, esorcistico. Maschere aliene, refrattarie al derisorio e a ogni clawnerie, che somatizzano arcaismi sciamanici idonei per la comunicazione con l’Altro, l’Altrove, l’Aldilà. Maschere che iconizzano una spiritualità che può risultare benigna, oppure maligna, a secondo di chi le approccia visivamente nel ruolo di astante presuntuosamente erudito, portatore inconsapevole di sapienza stereotipa…invece.
Formalmente stravolgono ogni concetto wichipediato di maschera modellata per occultare identità riconoscibile, oppure per accentuare caratterialità archetipica, poiché sono dotate quanto basta di ciò che può far loro assumere artisticità esposte in luogo collettivo dotato di pertinenze estetiche.
Maggiormente durante i giorni del Carnevale a Venezia.
http://www.youtube.com/watch?v=G2CwW_83scQ
L’Altrange e’ il nome d’arte di un figlio d’artista che abita, lavora e sogna in una casa/atelier al secondo piano di un caseggiato nel Barrio Gotico barcellonese, contiguo alla Rambla, come nella stiva di una imbarcazione sovraccarica di trouvalleries, importate da un’antica dimora abbandonata all’improvviso per sopraggiunte necessita’ d’evacuazione. Il suo arredo facciale e’ costituito da occhiali scuri modello non-vedenti e da barba folta modello astrologo. Il suo eloquio e’ accattivante, anche perche’ e’ un colto conferenziere d’arte.
La sua pittura, manierata ed erudita, echeggia formalismi plastici, piu’ che pittorici. Siamo alle prese con un onirismo pittorico espresso allo stato puro: al tramonto, anziche’ all’alba, su superfici sabbiose e parietali. Nelle sue opere, organico e inorganico ci risultano scolpiti, piu’ che dipinti, poiche’ l’architettura degli interni e degli esterni che la connotano, ci risulta solida, massiccia come in (o di) altri tempi. L’Altrange e’ nato a Istambul (Turchia) nel 1948, abita e lavora a Barcelona. Parla e legge piu’ lingue. Ha esposto in luoghi pubblici e privati numerose volte. Nel territorio spagnolo e’ molto attivo anche come organizzatore e animatore culturale.
L’Associazione “Amici dell’Arte”, con il patrocinio del Comune di Ghilarza e dell’Assessorato alla Cultura, ha organizzato l’esposizione del grande dipinto “La scoperta dell’America”. Un dipinto unico al mondo le cui misure sono metri 100 (la base) per 2,10 (l’altezza). L’evento espositivo è stato realizzato (presente l’artista), come manifestazione ufficiale del “Mese della Cultura Ghilarzese” negli spazi della Villa Deriu, per il periodo 16 settembre – 20 ottobre 2006, a mia cura, già curatore della esposizione della stessa opera a Venezia nel marzo 1999, presentata con un testo apparso pubblicato nel catalogo di Veneziarte ’99, dal quale stralcio il brano che segue.
L’America delle civilta’ precolombiane con I suoi riti e I suoi miti. Il viaggio delle tre caravelle di Cristoforo Colombo partite dalla Spagna per raggiungere le Indie. L’approdo nel Nuovo Mondo. La sua scoperta, la conoscenza dei suoi territori e dei suoi abitanti. Tutto cio’ e’ stato dipinto simbolizzato ed emblematizzato su 200 pannelli alti cm.210 e larghi cm 50 che, accostati l’uno all’altro, costituiscono un’opera unica lunga 100 metri dipinta da L’Altrange e intitolata “La scoperta dell’America”.
http://www.bcnartis.com/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=101

Published by rossiroiss, on dicembre 21st, 2011 at 9:12 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DI CIO’ CHE SCRIVERO’ PRIMA O POI

Dovrei scrivere a lungo di alcuni/e sedicenti essere ciò che non sono, per scrivere di alcuni/e che presumono di sé moltissimo narcisisticamente, tutti/e affetti/e da autoreferenzialismo miope per quanto riguarda il discernimento del pochissimo che li/e costituiscono geneticamente.
Dovrei scrivere che non ci si connota artisti dicendo “Sono un artista”, prescindendo dall’espletamento full-time di una concreta e qualificata attività artistica, apprezzata e accreditata come tale dalla utenza esegetica dell’artisticità.
Dovrei scrivere che non ci si connota critici d’arte dicendo “Sono un critico d’arte”, bibliografandosi con pochi testi scritti estemporaneamente e occasionalmente per presentare o notiziare artisti marginali noti a stessi o mostre d’arte allestite in spazi succedanei strapaesani o periferici, insiemizzando opere eterogenee di autori presuntivamente rappresentativi della molteplicità della ricerca artistica contemporanea.
Dovrei scrivere a tanti che non ci si connota poeti dicendo “Sono un poeta”, autoannoverandosi tra gli autori di testi scritti andando a capo spesso, webizzati o autoeditati per i famigli e i conoscenti.
Dovrei scrivere ad altrettanti che non ci si connota scrittori dicendo “Sono uno scrittore”, autoannoverandosi tra i diarizzautori di singletudine conclamata o tra i narratori del vissuto personale marginalizzato e convenzionale.
Per scrivere, in definitiva, che non ci si connota creativi dicendo “Sono un creativo”, per giustificare e dissimulare inadeguatezze propositive e interattive personali all’origine del proprio disagio esistenziale.
Di ciò scriverò, prima o poi.

Published by rossiroiss, on dicembre 17th, 2011 at 7:18 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

L’INTELLETTUALE CERCA LA VERITA’ OPPURE VUOLE ESSERE INFLUENTE ?

SIA ESSO ARTISTA, POETA, SCRITTORE, ESEGETA TUTTOLOGO
http://www.iantichi.org/content/lintellettuale-cerca-la-verit%C3%A0-oppure-vuole-essere-influente

“Si tratta del fatto che egli non cerca la verità, ma vuole essere influente?”
Per dare risposte a questa domanda di Karl Popper è stata concepita da Inga Steimane una esposizione d’arte “ecumenica” di opere selezionate ad hoc, tutte di artisti lettoni in carriera impegnati a lanciare sfide, allestita nell’Art Space Riga per essere inaugurata il 16 dicembre 2011. L’iniziativa è stata intrapresa coinvolgendo le realtà lettoni (righesi la gran parte!) che costituiscono la rete di canali (compresi quelli economici e sociali) che conducono e convogliano le opere d’arte all’incontro con chi è attrezzato per esporle e promuoverle, oppure collezionarle (Associazioni, Gallerie d’arte, Collezionisti Privati). Tale esposizione è proposta, perciò, come tentativo sperimentale da replicare, eventualmente, a conclusione di ogni annata, per verificare le “influenze” esercitate con successo oppure fallite, e segnalare chi porta nuova verità artistica influente. Dando risposte anche a queste altre domande: Vuole essere influente l’artista? Vuole essere influente il curatore? Vuole essere influente il giornalista recensore? Digressionando ad libitum della modestia e della immodestia intellettuale degli artisti e di chi li deambigua compiendo esercizi scrittòri esegetici impressionanti più che comprensibili… disapprovati da Karl Popper.

Gli artisti selezionati dalla Steimane per la sua expo-salon sono numerosi (50 e più, di età diverse) e comprendono anche Ilze Jaunberga con due delle sue grandi tele (cm.200×120) del ciclo Evviva Carnevale!: “Chase the sun” e “Hotel des Bains”.

Published by rossiroiss, on dicembre 13th, 2011 at 3:54 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati