Enzo Rossi-Roiss

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MILLE OPERE DI BEN VAUTIER A LIONE NEL MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA

Si concluderà il 6 luglio la vasta esposizione retrospettiva allestita da Ben Vautier in cinque spazi tematici del Musée d’Art Contemporain de Lyon, inaugurata il 3 marzo: su 3.000 mq., 1000 opere concepite e realizzate durante 50 anni di attività creativa. Commissario lo storico dell’arte Jon Hendricks.
Chi sia Ben Vautier lo riassumo brevemente per i meno informati. E’ un artista-performer complesso ed egotico, tra i più stimati e collezionati nel mondo dell’arte contemporanea, annoverato tra gli esponenti del movimento Fluxus presente stabilmente con numerose opere nel Moma di New York. Popolari i suoi slogan aforismanti, scritti col bianco su fondo nero mercanteggiati anche riprodotti su vestimenta o oggettistica varia.
E’ nato il 18 luglio 1935 a Napoli da madre turca di orgine irlandese e occitana cognomata Giraud e padre svizzero francese del Canton de Vaud con parentela artistica, figlio del pittore Benjamin Vautier. Nel 1939 la madre lo ha sottratto ai disagi della guerra divorziando e conducendolo con sè in Turchia a Smirne. Finita la guerra è tornato ad abitare a Napoli. Nel 1948 ha cominciato a risiedere in Svizzera, fino a che la madre non ha deciso di trasferirsi e trasferirlo a Nizza, dove si è stabilito. Ha una casa/atelier a Nizza, dove risiede nel verde di una collina lontano dal centro cittadino. Tant’altro e più dettagliatamente è possibile leggerlo “autobiografato“ nel sito: http://www.ben-vautier.com/.
Sapendo che le sue opere sono costituite da:
PAROLE singole, oppure SCRITTURE, iconizzate su tele nere e supporti etrogenei, come sulle lavagne o sulle torte;
GESTI compiuti davanti ad apparecchi fotografici e videocamere per documentarli a futura memoria della propria artisticità e intellettualità;
CONCETTI visualizzati firmando oggettistica degradata e rifiutata, destinata ad essere considerata materiale da rottamare o incenerire perchè residuale: scorie, rovine, relitti.
Sapendo che Ben Vautier ha firmato e continuerà a firmare ovunque e in ogni modo la materialità e l’immaterialità per autenticare e dotare di pertinenze estetiche comportamenti e pensieri altrimenti falsi, gesta e opinioni altrimenti non condivisibili.
Considerando opera d’arte autentica soltanto e in primis la propria firma: segno apotropaico e magico tracciato per esorcizzare la perdita della memoria di ciò che all’improvviso non sarà più possibile fare, e la paura della morte componente inevitabile della vita a cominciare dal momento della nascita.

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Con Ben Vautier nella sua casa/atelier a Nizza.

Published by rossiroiss, on giugno 17th, 2010 at 6:15 pm. Filled under: Enzo Rossi-Ròiss49 Comments